Mutui, Abi proroga sospensione rate a luglio 2011

Roma, 26 gen (Il Velino)

Mussari: Continua dialogo e collaborazione tra banche e associazioni dei consumatori.
A novembre 2010 sospeso mutuo a oltre 35mila famiglie

- C’è tempo fino al 31 luglio prossimo per chiedere la sospensione del mutuo. L’accordo, previsto nel “Piano Famiglie” dell’Abi, è stato raggiunto da Palazzo Altieri e da dodici associazioni di consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori).

Per poter accedere al beneficio - riservato a famiglie con reddito fino a 40mila euro annui e mutuo fino a 150mila euro per acquisto o ristrutturazione della prima casa - bisogna aver subito qualche evento traumatico (perdita del lavoro, morte di un famigliare, ingresso in cassa integrazione) entro il 30 giugno e non aver già usufruito della sospensione, che comunque non può superare i dodici mesi.

Un aiuto, dunque, per tutte quelle “situazioni drammatiche che in una fase economica migliore troverebbero una soluzione nell’andamento del ciclo economico ma che in questa fase si risolverebbero più lentamente” spiega Mussari secondo cui finora è stato fatto “un utilizzo importante ed equilibrato” della possibilità offerta dall’Abi.

Secondo gli ultimi dati forniti da Palazzo Altieri sono oltre 35mila le famiglie che hanno ottenuto la sospensione della rata tra febbraio e novembre 2010.

Una misura applicata a 35.472 contratti per 4,4 miliardi di euro che ha portato a 245 milioni di liquidità in più, in media 6.500 euro per nucleo famigliare.

La causa più frequente che ha spinto a chiedere il beneficio - sia nelle posizioni “in bonis” sia in quelle con ritardo nei pagamenti - è stata la perdita del rapporto di lavoro subordinato (44,3 per cento e 45,3 per cento).

A livello territoriale - segnala ancora il monitoraggio dell’Abi - il primato spetta al Nord (53,3 per cento), seguito da Centro (25,2 per cento) e Sud e isole (21,5 per cento).

L’iniziativa - che si inserisce nel “dialogo e collaborazione tra banche e associazioni dei consumatori”, spiega Mussari - è una misura minima, seguita finora da 172 istituti di credito, che può essere migliorata anche con un proprio accordo.

Per il futuro il presidente dell’associazione bancaria non si sbilancia - “Non si possono fare previsioni”, afferma - ma di una cosa è certo: “È una mia convinzione personale che le cose vanno migliorando”.