L'annuncio arriva dall'Istat, sulla base degli ultimi dati disponibili: il mercato immobiliare italiano non riesce a uscire dalla crisi. Gli italiani che comprano casa sono pochi: non un dato che stupisca, in tempi di difficolta' economica. Eppure, tra l'affitto e il mutuo, quale e' - in teoria - la scelta piu' conveniente da compiere?
Mutuo batte affitto
Una ricerca effettuata nelle settimane scorse da CorrierEconomia sfruttando i dati raccolti in uno studio Nomisma sembra non lasciare adito a dubbi: se, per risolvere il problema dell'abitazione, ha la possibilita' di scegliere tra un mutuo e l'affitto, il consumatore dovrebbe preferire l'accensione del finanziamento.
Pur connotato da un peso psicologico non trascurabile, stando alla ricerca, il mutuo risulta sotto il profilo economico piu' conveniente dell'affitto, soprattutto nelle grandi citta' e per le abitazioni di medio livello.
Considerando i valori medi di mercato per immobili di 80 metri quadri situati nelle zone residenziali, ma non di lusso, delle maggiori italiane e mettendoli a confronto con i canoni d'affitto, si scopre che il mutuo puo' essere una scelta molto piu' che intelligente.
Nel dettaglio, la comparazione tra canoni d'affitto e rate del mutuo rivela che pagando per venti anni un affitto commisurato ai valori di mercato si riuscirebbe - se si accendesse un mutuo a tasso variabile - a finanziare il 72% della spese necessarie all'acquisto dell'appartamento (in spiccioli: 58 metri quadrati su 80).
Le cifre divengono ancora piu' interessanti se il raffronto tra mutuo e affitto venga portato avanti sull'ipotesi di un finanziamento trentennale: in questo caso la copertura teorica del tasso variabile sfiora l'intero valore dell'appartamento, raggiungendo il 95,4% (77 metri).
Se il rapporto tra affitto e mutuo viene declinato prendendo in considerazione finanziamenti a tasso fisso, le percentuali si abbassano sensibilmente: in venti anni si copre mediamente meno della meta' del valore dell'immobile (46,3%), mentre in trenta anni si arriva al 56,3%. Non per questo, pero', bisogna considerare inferiore l'eventuale convenienza del mutuo: e' bene ricordare che gli affitti variano in accordo con l'inflazione, mentre il tasso fisso rimane invariato.
Le ragioni del mercato
Ma se il mutuo e' cosi' conveniente, perche' non sono tanti ad acquistare casa? Semplice, gli istituti di credito per concedere un mutuo richiedono una discreta liquidita' iniziale (circa il 30% del prezzo dell'immobile) e, in un periodo come questo, non sono in molti a disporre di una sufficiente quantita' di denaro.
Forse e' questa la motivazione che spiega i dati rilevati dall'Istat relativamente al mercato immobiliare italiano nel terzo trimestre nel 2010. L'Istituto di Statistica attesta che, nell'ultimo periodo dell'anno passato, le compravendite di unita' immobiliari sono risultate pari a 168.933, in calo del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, mentre il numero totale dei mutui si e' ridotto - sempre su base annuale - dell'1,9%.
Pesante il bilancio al Sud e sulle Isole, dove le compravendite si sono ridotte, rispettivamente, dell'11,7% e del 16,1%; meglio e' andata nel Nord-ovest (+0,7%), Nord-est (+1,1%) e al Centro, dove la situazione e' rimasta sostanzialmente stabile.