Bilancio negativo il 2011 per il mattone

Il 2011, secondo le stime, ha registrato 570mila compravendite nel settore residenziale, ben lontano dagli anni del boom, quando erano più di 800mila, ma anche inferiori al 2010.

Il 2009 era stato l’anno nero per l’immobiliare e dopo la ripresa di inizio 2010 nessuno avrebbe immaginato un ulteriore calo. I prezzi non scendono e a volte aumentano.

Le quotazioni immobiliari dell’OMI (osservatorio mercato immobiliare) dell’Agenzia del Territorio registrano infatti un leggero aumento dei prezzi, dello 0,9% in termini interannuali, a differenza degli altri paesi in cui i valori del mattone sono scesi del 30-40%.

Secondo alcuni analisti sono le banche a tenere bloccato il mercato, mantenendo bloccati al livello del 2007 i valori di uffici e fabbricati commerciali e industriali di proprietà, ma dato che dovranno ricapitalizzarsi, come impone l’unione Europea, dovranno per forza svalutare il proprio portafoglio immobiliare, tra l’altro sostanzioso, e darebbero il via alla revisione dei listini, con effetto domino.

Secondo altri esperti invece sarebbero i proprietari a mantenere bloccati i prezzi e dunque a disincentivare le compravendite, con il loro arroccamento sui listini del 2007, ossia quandogli attuali dissesti finanziari erano ben lontani. Inoltre un proprietario che non ha fretta di vendere, si guarda bene dal farlo nella sfavorevole congiuntura attuale.