I comuni italiani preferiscono l’edilizia ecosostenibile.
È quanto emerge dal rapporto Onre (Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico) di Legambiente e Cresme, presentato a Bolzano in un convegno nell’ambito di Klimahouse, la fiera internazionale per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia.
Secondo l’indagine relativa al 2011, sono 855, contro i 705 del 2010, le amministrazioni locali che hanno modificato i propri regolamenti edilizi per inserire nuovi criteri e obiettivi energetico-ambientali in modo da migliorare le prestazioni delle abitazioni e la qualità delle costruzioni.
Il rapporto Onre, alla sua quinta edizione, evidenzia quindi una costante crescita dei regolamenti sostenibili, che sono aumentati di 4 volte rispetto al 2008 e oggi riguardano 20 milioni di abitanti.
Tra i parametri presi in considerazione nel rapporto rientrano l’isolamento termico, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica degli impianti, l’uso di materiali da costruzioni locali e riciclabili, il risparmio idrico e l’isolamento acustico.
“I regolamenti edilizi comunali”, ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, “rappresentano sempre di più una efficace indicazione per capire l’innovazione in corso in Italia nel modo di progettare e costruire.
Questi risultati dimostrano che l’innovazione in questo settore sta andando avanti, e che la spinta alla certificazione energetica e al miglioramento delle prestazioni impressa dall’Unione Europea sta producendo risultati”.
Secondo Zanchini, “ora occorre accompagnare questa prospettiva con una regia nazionale che spinga a fare dell’edilizia un settore di punta della green economy, capace di creare lavoro e di riqualificare le città italiane.
La sfida che abbiamo di fronte è di portare l’intero settore delle costruzioni a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea al 2021, quando tutti i nuovi edifici dovranno essere progettati e costruiti in modo tale da avere bisogno di una ridotta quantità di energia per il riscaldamento e il raffrescamento che, in ogni caso, dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili”.