Migliora il mercato residenziale. Lo dice Bankitalia

Si attenuano i segnali negativi sul mercato immobiliare italiano nel terzo trimestre del 2013.

Lo rileva il sondaggio congiunto di Banca d'Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate, realizzato su un campione di agenti immobiliari, da cui emerge che alla minore diffusione dei giudizi di diminuzione dei prezzi si è associato un rialzo del numero dei nuovi incarichi a vendere.

Anche per le locazioni va meglio: la quota di agenzie che segnalano un calo dei canoni è diminuita.

A sorprendere positivamente le attese degli agenti sulle tendenze a breve termine, che pur restando improntate al pessimismo, hanno segnato un recupero sia per il mercato nazionale sia per quello di riferimento, grazie ad aspettative più favorevoli per i nuovi incarichi a vendere e a prospettive di ribasso dei prezzi meno pronunciate.

Nel medio periodo sono tornate positive le valutazioni sugli andamenti del mercato nazionale: rispetto a luglio, la quota di agenti immobiliari che hanno segnalato una diminuzione congiunturale dei prezzi di vendita è scesa al 68,2% dal 76,8%, riportandosi sui livelli del primo trimestre del 2012.

Contestualmente, sono aumentati gli agenti che confidano nella stabilità dei prezzi (saliti al 31%, dal 23,1 della precedente rilevazione).

I segnali di affievolimento della caduta dei prezzi provengono dalle regioni del Nord e del Centro, a fronte di una sostanziale stabilità al Sud e nelle Isole.

A fronte di questi dati positivi, c'è però il peggioramento di chi ha venduto almeno un'abitazione: la quota si è ridotta al 59,8%, contro il 63,6 osservato in luglio.

Il risultato, che risente della stagionalità particolarmente accentuata nel trimestre estivo, è migliore comunque del 55,7% riscontrato nello stesso trimestre del 2012.

Rimane poi ancora alto il divario tra i prezzi di domanda e quelli di offerta.

E tra i motivi all'origine della conclusione degli incarichi a vendere, i prezzi percepiti come troppo elevati, oppure la percezione di offerte giudicate troppo basse dai venditori.

Sono di meno invece gli agenti che ritengano come la decadenza dell'incarico dipenda dalle difficoltà nel reperimento del mutuo da parte dei potenziali acquirenti (45,4 per cento).

La percentuale si colloca di nuovo sui livelli dell'ultimo trimestre del 2010.

Gli sconti concessi dai venditori restano invariati attorno al 15,7%, mentre è continuato ad aumentare il tempo che intercorre tra l'affidamento dell'incarico e la vendita dell'immobile (9 mesi, contro i precedenti 8,8).

In ottobre il saldo negativo tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle tendenze a breve termine del mercato di riferimento si è ridimensionato (-23,5 punti percentuali; -43,5 in luglio), grazie alla forte riduzione dell'incidenza dei giudizi di peggioramento (al 34%, dal 47,3) e un aumento di quelli di miglioramento (al 10,5%, dal 3,8).

Recuperano in maniera decisa che le percentuali sulle attese riguardo gli andamenti a breve termine del mercato nazionale, pur rimanendo ampiamente orientate al pessimismo: il saldo percentuale tra indicazioni di miglioramento e di peggioramento si è portato a -36,4 punti percentuali, da -53,3 nella precedente indagine.

Anche qui come effetto della contrazione dei giudizi negativi degli agenti immobiliari.

In una prospettiva di medio termine (due anni) il saldo tra attese di miglioramento e di peggioramento del mercato nazionale è tornato su valori positivi (5,6 punti percentuali) recuperando il calo della precedente rilevazione (nella quale si era attestato a -5,5 punti).