Angeletti (Fimaa): Tasi e imposta di bollo contro ripresa. Da rivedere tracciabilità degli affitti

“Il dietro-front della maggioranza sulla proposta di fissare all’1 per mille la soglia massima della Tasi sulla prima casa e l’aumento dell’imposta di bollo per le imprese costituiscono un’altra prova di come questa legge di Stabilità sta per tradire l’interesse generale dei cittadini e delle imprese, per cui la priorità è veder ripartire il Paese, non tassarlo ulteriormente, alimentando la spirale negativa del settore produttivo e nello specifico di quello immobiliare. Questo il giudizio espresso dal presidente nazionale Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti immobiliari), Valerio Angeletti, al via libera della Commissione bilancio della Camera che ha approvato in emendamento l’aliquota massima della Tasi sulla prima abitazione al 2,5 per mille e l’aumento dell’imposta di bollo per le imprese.

“La ripresa dell’economia e del settore immobiliare – continua Angeletti - esige cure drastiche e non dichiarazioni come quello sull’obbligo del pagamento tracciabile degli affitti.

Obbligo che se da una parte avrebbe il buon intento di combattere l’evasione fiscale attraverso la sensibilizzazione dei cittadini alla registrazione dei contratti d’affitto e quindi alla trasparenza dei pagamenti, dall’altra non risolve il problema: dato che i pagamenti di chi possiede un contratto d’affitto regolare sono già verificabili, mentre chi paga in nero continuerà a farlo a meno che denunci l’irregolarità”.

“Ci auguriamo – conclude Angeletti – che il testo della legge in discussione oggi a Montecitorio non avvenga approvato a colpi di fiducia, ma rimesso nelle mani della libera dialettica parlamentare”.