Mercato mutui: richieste in aumento per sei mesi di fila

Confermato a dicembre il trend positivo che a partire da luglio scorso ha visto le famiglie italiane riaffacciarsi, almeno dal punto di vista della domanda, sul mercato dei finanziamenti per l'acquisto della casa.

L'ultimo mese dell'anno scorso ha segnato infatti una crescita del numero di richieste mutui del 6,5% rispetto allo stesso mese del 2012.

In termini aggregati nell’arco dei 12 mesi, tuttavia, il numero di richieste rimane ancora inferiore (-3,6%) rispetto al 2012, oltre che sostanzialmente dimezzato rispetto agli anni precedenti.

Nessun risveglio invece per riguardo i prestiti (personali e finalizzati): l’ultimo mese dell’anno ha fatto registrare una contrazione dell'11,8% rispetto allo stesso mese dell’ anno precedente.

A segnare la “temperatura” del mercato è i Barometro Crif che periodicamente analizza l’andamento delle domande di mutui e prestiti contribuite dagli istituti di credito in Eurisc (il sistema di informazioni creditizie che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie.

“Il trend che ha caratterizzato l’anno appena concluso non sorprende, considerate le difficoltà che coinvolgono circa 9 milioni di italiani alle prese con una situazione di perdurante disagio occupazionale - commenta Simone Capecchi, direttore sales & marketing di Crif -.

In particolare, la mancata crescita dei redditi reali e la conseguente contrazione del potere d’acquisto hanno ulteriormente indotto le famiglie ad adottare un approccio estremamente cauto e a rinviare gli acquisti e gli investimenti non considerati strettamente indispensabili”.

Analizzando in dettaglio le richieste di mutui emerge che che l’importo medio del finanziamento richiesto nell’anno 2013 è stato di 127.329 euro contro i 131.445 dell’anno precedente, confermando un trend in contrazione in atto da diversi anni a questa parte.

Nel corso del 2013 si registra un aumento solo per la classe al di sotto dei 75mila euro, che cresce di oltre 2 punti percentuali rispetto al 2012 assestandosi al 27,0% del totale.

È però la fascia di importo compresa tra i 100 e i 150mila euro a confermarsi, con il 28,8% delle domande, la preferita dagli italiani.

Per quanto riguarda la durata dei mutui richiesti, inoltre, nell’anno appena concluso è la classe compresa tra i 25 e i 30 anni a risultare ancora una volta la più richiesta con una quota del 28,3% del totale, anche se in calo di quasi 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Sul fronte prestiti al consumo invece da segnalare che nell’anno 2013 il numero di richieste di prestiti finalizzati all’acquisto di beni/ servizi (quali auto e moto, arredo, elettronica ed elettrodomestici, ma anche viaggi, spese mediche, palestre e così via) ha fatto segnare un -5% rispetto ai 12 mesi precedenti mentre i prestiti personali si sono caratterizzati per una flessione un po' più contenuta, pari a - 4,1%.

Rispetto al periodo pre crisi relativamente ai prestiti finalizzati la contrazione è però stata pari a -30% mentre per i prestiti personali il calo è stato del -18%.

Nell’intero 2013 l’importo medio delle richieste, nell’aggregato di prestiti personali più finalizzati, si è assestato a 7.397 euro contro i 7.768 euro del 2012, valori comunque ben distanti rispetto ai 9.813 euro del 2008.

Altra nota negativa degli ultimi trimestri è l'inversione di tendenza della rischiosità del comparto, che è tornata a crescere, a causa del deterioramento dell’economia reale e della capacità delle famiglie di sostenere i debiti contratti.

La maggiore rischiosità trova conferma nell’aumento del tasso di default (l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione) che per il mercato del credito alle famiglie nel suo complesso si è attestato al 2,7% a fine settembre 2013 (ultimo dato disponibile), in crescita rispetto alle precedenti rilevazioni.

Con il solito distinguo: per i prestiti personali il tasso di default è passato dal 3,9% di marzo 2013 al 4,0% di settembre 2013, mentre per i prestiti finalizzati è rimasto stabile all’1,7%.

Meno preoccupante, invece, la situazione sui mutui immobiliari, il cui tasso di default a fine settembre 2013 si è stabilizzato al 2%: in crescita rispetto al 2012, ma su valori non distanti rispetto al picco registrato a fine 2009, a ridosso dei primi segnali di crisi anche nel nostro Paese.
di filadi Redazione Monitorimmobiliare