Canoni d'affitto sostanzialmente stabili da due anni a questa parte e una tendenza sempre più accentuata alla fidelizzazione sono i due aspetti chiave del mercato italiano delle locazioni per le case vacanza. A meno di tre mesi dall'inizio della stagione - che da giugno ad agosto vede circa 5 milioni di italiani passare le vacanze in affitto - si può considerare già aperta la caccia alla prenotazione, anche se non mancheranno i vacanzieri dell'ultima ora che decideranno solo qualche giorno prima della partenza.
Il trend
Spiega Osvaldo Grandin, responsabile del settore turistico della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionisti): «Stiamo assistendo ad aumenti dei prezzi degli affitti tra il 2,5 e il 3% rispetto ai livelli dell'estate scorsa, con punte al massimo del 5%: aumenti in linea con i livelli d'inflazione attuale, a fronte di un numero di prenotazioni salito del 10% rispetto a febbraio-marzo dell'anno scorso e che riguarda in maniera uniforme appartamenti, ville e residence al mare e in montagna». Si tratta, senza dubbio, di clientela fidelizzata, abituata a prenotare con anche 6-7 mesi di anticipo la casa per l'estate, per aver più chance di trovare la stessa sistemazione in cui si è trovata soddisfatta l'anno precedente e che rappresenta il 45% della domanda: «Una percentuale - conclude Grandin - in costante aumento rispetto al trend della seconda metà degli anni 90, quando gli habitué non superavano il 30%».
I costi
Quanto ai costi, con una spesa media dai 15 ai 20 euro a notte per persona è possibile trovare una discreta gamma di alloggi in alta stagione in gran parte delle località vacanziere italiane. Ma, diversamente dal resto degli affitti residenziali, è bene tener presente che le locazioni per le vacanze si prenotano spesso e volentieri anche a singola settimana; inoltre la stagionalità - in pratica l'affitto per un periodo continuativo, in coincidenza con i mesi di punta da giugno a settembre - dipende anzitutto dalle abitudini del proprietario e porta a una forfetizzazione dei costi con sconti dal 10 fino al 20-25% rispetto all'importo chiesto per i singoli mesi.
Come cercare
I canali di ricerca della casa per le vacanze restano i tradizionali: le agenzia immobiliari, ma soprattutto il «fai-da-te», che comprende il passaparola e gli annunci messi da privati. In entrambe i casi, la ricerca via Web sta prendendo sempre più piede e può andare dalla scelta dell'agenzia, al semplice elenco degli annunci con i riferimenti degli appartamenti disponibili, fino alla prenotazione e al pagamento degli acconti online.
Destinazioni
In base alle cifre Unioncamere-Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) riferite al secondo semestre 2006, le Regioni a maggior vocazione turistica si confermano Emilia Romagna, Sicilia, Sardegna, Toscana e Puglia per il mare, Trentino Alto Adige per la montagna: tutte destinazioni tallonate da concorrenti sempre più competitivi come il Sud di Spagna e Francia, Corsica, Grecia e Croazia.
Sia all'estero sia in Italia, le parole d'ordine sono però le stesse: servizi e rapporto qualità-prezzo. A questo proposito una ricerca di mercato - commissionata dalla Fiaip tra luglio e agosto dell'anno scorso e focalizzata su sei località della costa adriatica (Lignano, Bibione, Duna Verde, Jesolo, Lido degli Estensi e Cervia) - mette in luce i desiderata di chi sceglie la soluzione dell'affitto. La principale caratteristica è la pulizia, segue la vicinanza della spiaggia, la disponibilità di parcheggi e la prossimità del centro abitato. In seconda posizione sono il posto in spiaggia o l'accesso a una piscina inclusi nel prezzo, la dimensione delle stanze e la location dell'immobile in una zona tranquilla.
La qualità
Ancora in tema di qualità, infine, è Fabrizio Savorani, responsabile del settore turistico della Fimaa (Federazione italiana mediatori e agenti d'affari), a sottolineare: «Le Regioni italiane si stanno attrezzando per garantire al consumatore determinati standard di qualità in materia di case vacanze, a partire dall'Emilia Romagna dove dal marzo scorso è entrata in vigore un legge ad hoc, che permette ai Comuni, su richiesta dei proprietari, di classificare gli alloggi con una scala da 2 a 4 "soli", l'equivalente delle "stelle" usate per gli alberghi, da attribuire in base ai requisiti quali posto auto, ascensore, tipo di impianti, tipo di arredi. Nella stessa direzione si stanno muovendo anche Sicilia e Trentino Alto Adige».
articolo di Cristina Giua, tratto da Il Sole 24ORE del 12 marzo 2007
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